Sabato 26 gennaio di pomeriggio, alle 16,30, alla sala Leopoldina – interno Ilva, il Carnevale di Follonica prende il via con una serie di manifestazioni tra le quali la premiazione del Follostrello dedicato a Luigi Paoli autore della canzonetta “Follonica Dolce Culla di Gioventù” dell’anno 1981.
Rino Magagnini ricorda il personaggio follonichese con una nota e un poster a riguardo dell’avvenimento:
“Luigi Paoli, detto “Gigi Baviera” è nato a Follonica, nel 1902, dove ha vissuto fino al 1988. Fa parte di quella schiera di personaggi straordinari, espressi nel secolo scorso dal nostro territorio. Protagonisti della vita cittadina caratterizzati da: inventiva, spirito d’iniziativa, immaginazione e cultori con il carnevale della “fantasia al potere”. Carnevale che scaturì forte all’indomani degli orrori della II^ guerra mondiale, che ha sulla coscienza la morte di 70 milioni di esseri umani.
Personaggi reali che hanno in“Gigi del Golfo” – Luigi Saragosa (1924 – 1985) l’antesignano promotore della creatività e della rinascita locale.
Luigi Paoli nato in “va del Renaione” ha vissuto costantemente e coerentemente per la libertà, la pace, la poesia e la musica popolare e per l’affermazione di Follonica.
Negli anni ’60 del secolo scorso, su iniziativa di Gigi del Golfo, con tanto di 1100 e barca a traino, la “Reginetta dei Mari”, il poeta Paoli incontrò Mike Bongiorno negli studi della Rai a Milano per la sua dichiarata dote di “conoscere a memoria tutta la Divina Commedia e aver fatto il giro del mondo in barca a vela”.
A fine 1980, per il carnevale 1981, la Fondazione Noi del Golfo organizzò la trasferta a Firenze per incidere la sua canzonetta “Follonica Dolce Culla di Gioventù”. Un’avventura indimenticabile anche per gli accompagnatori, quei musicisti di valore e rango indiscusso, come Alvaro Mantovani, Stefano Cocco Cantini, Stefano Scalzi, Rossano Gasperini, Roberto Garosi, Gigi Cordovani, con la voce di Zeno Zacchini e il coro della scuola media”.
Nella foto. Luigi Paoli con Alvaro Mantovani nel 1980 e con Mike Buon giorno alla Rai a Milano negli anni ‘60
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