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Scomparsa Antonio Proia: la famiglia chiede aiuto al carnevale

9 Ago , 2014  

“Noi vogliamo non essere lasciti soli nella ricerca di nostro padre Antonio Proia che per tanti anni è stato a disposizione della comunità con il suo lavoro” . E’ questo un passo della accorata lettera che Anna Rita a nome della sua famiglia, tramite Carlo Giannarelli (del quotidiano on line “Qui Follonica.it” ed ex Re del Carnevale Follonichese), ha inviato al Comitato Carnevale della città del Golfo.
Una missiva dalla quale emerge la forte volontà di non abbandonare le ricerche dell’ex carabiniere in pensione; scomparso durante la ricerca di funghi, il 13 novembre 2013, nei pressi del canile Enpa “Il Martellino”, nei boschi alle spalle del centro abitato di Follonica.

Anna Rita Proia non si accontenta delle ricerche svolte allora che pur “iniziate subito non sono servite a ritrovarlo” e dopo una settimana “sono state chiuse dal prefetto e noi siamo rimasti soli ad affrontare una cosa che aveva dell’incredibile e ce lo siamo cercate da soli finché non si è attivato il Comune con altre 5 giornate di ricerche, l’ultima delle quali è stata fatta a fine marzo”.
La figlia cosi continua:” Poi nuovamente soli con difficoltà e impossibilità purtroppo a trovare l’ appoggio delle istituzioni e una serie di <no ci dispiace vi dovete rassegnare, verrà trovato per caso>… ma quale umanità verso una persona per tanti anni disponibile per tutti gli altri”.

Anna Rita chiede aiuto a qualcuno che “ Si faccia avanti con obiettivi più mirati e forse ragionando su questo: E se Lui era mio padre ? “.
E quindi termina: ”l’ultima speranza la ripongo in tutti i partecipanti del Carnevale di Follonica attraverso i rioni, i figuranti, che ho visto con quanto amore e dedizione si adoperano ad organizzare e preparare la manifestazione. Chiedo a loro di aiutarci, in un impresa che per noi è troppo grande da soli, in riconoscenza di un uomo che ha prestato servizio nella nostra cittadina negli anni migliori della sua vita., per dare un’ultima speranza alla sua famiglia”.

Ufficio Stampa Fondazione Noi del Golfo

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